Cara Teresa,
eccoci, dunque, alla fine.
Dovresti già sapere come trovare le 4 lettere di questa parola: se hai capito come interpretare le mie precedenti missive, non avrai problema a mettere ancora in pratica quanto appreso in precedenza.
Sono stato in questo teatro:
Il mio posto era nel Palco 4, II ordine.
Per entrare ho dovuto dire la parola d’ordine, nello stile del Labirinto, e tale parola era il numero di tasti bianchi del fortepiano Tomaschek presente a Casa Barezzi sommato al numero di ponti che attraversano la “peschiera” (il fossato di Villa Pallavicino).
C’erano altre persone sedute, tra cui mi ricordo in particolare un uomo, di cui mi è rimasta impressa solo la prima lettera del nome. Si trovava tra una costumista pluripremiata e un prolifico compositore bergamasco.
Credo che tutto ormai ti sia chiaro. Mi spiace che questa sia la mia ultima missiva, soprattutto l’ultima per te. Ma non temere, non resterai sola: per le giuste cause, qualcuno pronto a combattere arriva sempre.
Con affetto e stima, il tuo amico Isacco
